L'histoire de Lucas

Kiter :
Lucas.
Type d'Aile de Kitesurf :
Avancez Kaiman.
rhinocéros du nord.
Cette histoire commence il y a longtemps. C'était la fin des années 80
Comment as-tu découvert la passion pour kitesurfing ?
Fin quando ero piccolo frequentavo con i miei famigliari una grande spiaggia a Porto Cesareo: Le Dune. Qui ci si ritrovava con zii, cugini e parentele varie, a trascorrere i giorni più caldi dell'anno. Il posto era stupendo, l'acqua azzurra e fresca, la sabbia tanta e grossa che non si appiccicava sul corpo, tutte caratteristiche che hanno reso questa spiaggia la mia preferita.
Da allora l'ho sempre frequentata. Mi divertivo molto, lì facevo amicizia e bagni che duravano ore, finché un giorno, frequentavo la terza media, mio padre mi regalò un corso di scii nautica. Imparai velocemente e proseguì per qualche anno questo sport. Poi divenni adolescente e fui distratto da tutto il resto delle situazioni derivanti da questa località: movida, discoteche, Capiroska. Ne ho viste tante e fatte tante : tuffi da scogliere alte 15 metri, pesca subacquea, tanti, tantissimi sport : karaté, gokart, softir ecc, però ero agitato sempre, si vedeva che mi mancava qualcosa, ma non riuscivo a capire cosa esattamente.
La vita è andata avanti così, fino a 10 anni fa circa. Ero a lavoro, un lavoro dove finalmente non ero l'ultimo operaio, caricavo dei pannelli di polistirene e mi resi conto che erano durissimi. Intanto avevo intrapreso l'hobby del modellismo, costruivo areoplani elettrici in polistirolo, attratto da quel materiale che stavo utilizando, ne portai un po' a casa.
Come è stata la tua prima volta ?
Dopo un po' le cose cominciarono a non andare tanto bene, i soldi mancavano e fui costretto ad abbandonare per l'ennesima volta il lavoro, fu l'ennesimo fallimento. Chiuso in casa per l'amarezza di non poter più guadagnare per me e la mia famiglia, presi il primo pezzo di polistirolo e con attenti tutorial riuscì a creare la prima tavola da surf. Cercai senza successo un volontario che volesse provare la mia prima creazione. Al che mi infilai muta e mi buttai in mare un giorno di novembre: la sensazione di stare in acqua da solo era stupenda, ero solo e il mio istinto di sopravvivenza, cominciai a dare le prime remate con le braccia, da quel momento il mare mi stampò in faccia un sorriso e ogni volta che entravo in acqua ero felice.
Un giorno di un po' di anni fa, si avvicinò uno di quei tipi con la vela che mi invitarono a provare. Mon dissero che la sensazione di libertà e appagamento erano inimmaginabili. Chiamai un amico che aveva praticato kitesurf, decisi di comenciare seriamente e, dopo varie indagini sulla tipologia di kite da acquistare, optai per il classico Kaina 10 Advanced. Fu lui che mi fece provare l'adrenalina di planate molto lunghe, ma fu lo stesso che un giorno mi abbandonò. Mi cadde in acqua ad Alimini ad Otranto, e si aprì in due, sapevo già cosa fare grazie ai tutorial, cominciai a recuperare la vela con la tecnica del kite surf self-rescue che avevo imparato sui video tutorial. Ci ero quasi riuscito quando si avvicinò un gommone, con a bordo una persona gentilissima e dalla voce confortante "servir un mano ?”. Lontanissimo dalla riva non potevo che rpondere di sì, lui era Alex, istruttore di kite, e da allora il mio mentore, in questo sport. Nacque una grande amicizia con lui. Le informazioni che recepivo dai nostri discorsi mi hanno reso molto più sicuro e competente.
Tanto è vero che un giorno trovai un bando per una gara, il King Of The Air 2018 à Le Dune: decisi che dovevo partecipare a tutti i costi, desideravo mettermi alla prova con gente che da decenni praticava quello sport. Partì per gli ultimi minuti delle heat, dove su 40 persone arrivali 7°. Non fu una vittoria, ma la mia anima era invasa da tantissime sensazioni : gioia, amarezza, paura, tanta adrenalina. Oggi ancora rincorro quel 1° posto mancato, ad ogni sessione con più consapevolezza di prima spingo i miei limiti al massimo senza mai farmi abbattere. Quando mi allontano molto dalla riva gli oggetti cominciano a rimpicciolirsi e lì mi accordo del pericolo.
La conclusione è che ogni volta che pratico questo sport, il mio corpo produit talmente tanta endorfina, che esco dall'acqua con un sorriso smagliante che non avrei mai immaginato di avere.

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